Il caregiver
L’assistenza ai malati in fase avanzata di malattia richiede la presenza di una persona o più persone che aiutino nell’accudimento della quotidianità, con le quali si possa creare una relazione d’aiuto. In molti casi, può essere una persona a noi vicina, ma non necessariamente un membro della famiglia. Questa figura di sostegno è conosciuta come caregiver. In questa spiegazione, esamineremo chi sia, quali compiti siano associati a questa figura, quali parenti possano assumere tale ruolo e quali leggi siano in vigore per agevolare questa responsabilità.
Il compito del caregiver
Il caregiver assume la responsabilità di fornire comfort e sostegno emotivo al paziente, creando un ambiente di comprensione e affetto. Inoltre, svolge anche compiti pratici senza dover avere particolari competenze sanitarie come la somministrazione di cure mediche e la gestione delle necessità quotidiane del paziente. La sua dedizione si estende anche a offrire informazioni e supporto ai familiari e all’equipe di cure palliative domiciliari. Nel cuore della sua missione sta la promozione della qualità della vita del paziente e l’assicurarsi che questi si senta accudito, confortato e rispettato durante il percorso di malattia.
Chi ricopre il ruolo di caregiver
Il ruolo del caregiver può essere assunto da una varietà di individui, non necessariamente legati al paziente per legami di parentela. Spesso, un membro della famiglia, come un coniuge, un figlio o un fratello, diventa il caregiver principale. Tuttavia, questa responsabilità può anche essere svolta da amici stretti o da professionisti (badanti). L’importante è che chi assume il ruolo sia disposto a dedicare tempo ed energie per assistere il paziente in modo compassionevole e competente. La diversità delle persone che possono diventarlo sottolinea l’importanza di una rete di supporto ampia e solidale per garantire il benessere del paziente.
Cosa dice la legge
In Italia, la legislazione offre diversi benefici ai caregiver che si prendono cura di familiari o amici con disabilità gravi o malattie gravi. Alcuni dei principali benefici riservati ai caregiver includono:
Congedi Retribuiti: La Legge 104/1992 riconosce il diritto dei caregiver a congedi retribuiti, noti come “congedi per l’assistenza a persona non autosufficiente”. Questi congedi permettono ai caregiver di dedicare tempo all’assistenza del paziente senza subire perdite salariali significative.
Assistenza Domiciliare: La legge prevede l’accesso a servizi di assistenza domiciliare e assistenza sanitaria a domicilio per il paziente. Questi servizi aiutano a migliorare la qualità della vita del paziente e alleggeriscono il carico del caregiver. (Cure Palliative Domiciliari, ADI, ecc.)
Prestazioni Economiche: Alcuni caregiver possono avere diritto a prestazioni economiche, come il riconoscimento di un “assegno di cura” in base al grado di disabilità del paziente. Questo contributo può essere utilizzato per coprire le spese legate all’assistenza.
Agevolazioni Fiscali: I caregiver possono beneficiare di agevolazioni fiscali, come detrazioni o crediti d’imposta, che riducono l’onere fiscale.
Formazione e Supporto Psicologico: Alcune regioni offrono programmi di formazione e supporto psicologico ai caregiver per aiutarli ad affrontare il carico emotivo associato all’assistenza.