Accesso gratuito alle cure palliative: un diritto sancito dalla legge 38/2010
La legge 38/2010 relativa alle “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore” è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 65 del 19 marzo 2010. È una legge importante e fortemente innovativa. Per per la prima volta vengono introdotte forme di tutela e garanzie verso l’accesso gratuito alle cure palliative e alla terapia del dolore.
I principi fondamentali della legge 38/2010
È una legge che assicura al malato e alla sua famiglia alcuni principi fondamentali:
- il rispetto della dignità e dell’autonomia della persona malata;
- un’adeguata risposta al bisogno di salute;
- l’equità nell’accesso all’assistenza;
- la qualità delle cure e la loro appropriatezza alle specifiche esigenze individuali;
- un sostegno adeguato sanitario e socioassistenziale.
Sensibilizzare sull’importanza dei contenuti di questa legge e della cultura da cui proviene è uno degli impegni dell’Associazione Accanto.
Far conoscere i motivi, la visione, i diritti, il senso delle cure palliative è di fondamentale importanza per diffondere una cultura capace di aiutare i malati e i famigliari nell’affrontare i momenti difficili della malattia. La persona malata e i suoi famigliari devono essere consapevoli del diritto del malato di non dover soffrire inutilmente e di essere curato e accompagnato.
Il cuore e il senso di questa legge
Le cure palliative sono destinate ai pazienti che si trovano in una fase avanzata della malattia, in cui non esiste più alcuna possibilità di guarigione. Queste cure implicano un approccio “globale” che coinvolge l’intero nucleo del paziente e della sua famiglia, grazie a un team multidimensionale di assistenza, che include anche volontari.
In particolare, uno dei sintomi più comuni nei pazienti terminali è il dolore, un elemento che a lungo è stato confuso con le cure palliative, riducendole a questo singolo percorso di cura.
Le cure palliative sono destinate a tutti i pazienti affetti da una patologia che non può essere più trattata con l’obiettivo della guarigione. La legge mira a promuovere una cultura basata sulla gestione del dolore e degli altri sintomi e a superare i pregiudizi legati all’uso dei farmaci per il loro trattamento.
Per quanto riguarda il dolore, sintomo molto frequente nella fase terminale di malattia, la legge 38/2010 è intervenuta per regolamentare e semplificare l’accesso ai farmaci utilizzati nel trattamento del dolore, nonché tutti gli aspetti organizzativi, formativi, informativi e progettuali che coinvolgono medici e operatori sanitari.
La legge stabilisce l’obbligo di registrare i dati relativi al dolore nei documenti clinici, includendo informazioni sulla presenza del dolore, le sue caratteristiche e la sua evoluzione durante il periodo di ricovero, oltre alle tecniche di gestione del dolore e ai farmaci utilizzati, dosaggi e risultati ottenuti in termini di controllo del dolore.
Inoltre, la legge promuove programmi di formazione e aggiornamento per il personale che lavora con pazienti affetti da malattie incurabili, fornendo percorsi formativi specifici sulle cure palliative e sul trattamento del dolore in relazione alle patologie neoplastiche, croniche e degenerative.