Ottobre 2025

“Vivere appieno le ultime giornate insieme”: la profonda gratitudine di una figlia

Una testimonianza di cui siamo particolarmente grati, davvero intensa, ricca consapevole, oltre che piena di affetto, capace di far emergere il senso di quello che facciamo come volontari.

Vi scrivo queste parole per esprimere la mia più profonda gratitudine per tutto ciò che avete fatto per mia mamma, per me e per la mia famiglia nel periodo in cui è stata ospite presso la vostra struttura, l’Hospice San Martino a Como.
Vi ringrazio non solo per l’assistenza completa che le avete riservato durante l’ultimo mese della sua vita, ma soprattutto per l’accompagnamento, pieno di amore e cura, che non ha trascurato il minimo dettaglio. Avete dato a lei, e di conseguenza anche a noi familiari, la serenità necessaria per affrontare questo passaggio tra la vita e la morte, ed è stato un insegnamento prezioso anche per noi.
Il vostro sostegno è stato fondamentale per aiutarci a vedere la situazione da una prospettiva diversa. Non si trattava solo della consapevolezza di una perdita imminente, ma anche di un’occasione per vivere appieno quelle ultime giornate insieme. Ci avete permesso di continuare a ridere e a volerci bene con una leggerezza che ci ha fatto capire che la cosa più importante è la qualità del tempo trascorso insieme, non la quantità. Abbiamo avuto la possibilità di salutarci e di dirci tutto ciò che prima non eravamo riusciti a esprimere.
Come dite anche voi, questo è un dono, una vera opportunità, e voi ci avete aiutato a viverlo e a non sprecarlo.
Quello che vi ha distinti, medici, infermieri, OSS, volontari e addetti alle pulizie, è stata l’attenzione e la cura della persona intesa soprattutto come spirito, non solo come paziente da accudire in ciò che non era più in grado di fare da solo. Questa è una cosa davvero speciale, non da tutti.
Siete come tanti anelli che si intrecciano a formare una splendida collana; ogni anello è indispensabile per creare qualcosa di bello e completare un’opera.
I giorni trascorsi con voi sono stati un’esperienza quasi mistica per me. È ovvio che il dolore per la perdita di mia mamma c’era e rimane, ma ho potuto anche vivere momenti pieni di gioia e amore, e vedere, grazie a voi, il bello che c’è ancora in tante persone.
Il vostro è un luogo magico, spirituale, fuori dalla realtà quotidiana, che ti spinge a riflettere sul vero senso della vita: l’amore, la qualità dei sentimenti e le cose che contano davvero. Viene naturale porsi delle domande sul modo in cui si sta vivendo, perché un giorno non ci saremo più neanche noi. Spero, quindi, di riuscire a dare fin da ora il giusto valore alle cose, a non sprecare il tempo e le occasioni.
Anche la mamma lo ha fatto, e voi le siete stati vicino con tanto amore, in tutto e per tutto. Da voi si sentiva a casa, amata e accudita. Ringraziava il Signore di essere capitata proprio lì e di aver avuto tutta l’assistenza di cui aveva bisogno. In ogni situazione non le avete mai fatto mancare un sorriso, un abbraccio e tante parole dolci. Non si è mai sentita a disagio, nemmeno nel farsi cambiare o nel farsi lavare.
Le cure palliative sono davvero fondamentali per i malati terminali. La mia vuole essere anche una testimonianza di quanto siano importanti per chi, purtroppo, è coinvolto e per i propri familiari, oltre che un immenso e infinito grazie a tutti voi.
Vi porterò tutti sempre nel mio cuore. Il vostro non è solo un lavoro, ma una vera e propria missione, e voi vi siete distinti in modo eccezionale.
 
Daniela, figlia di Maria Luisa